23 Marzo, 2020
¿ COME IL MNAC E IL GUGGENHEIM DI BILBAO INDIRIZZANO LA LORO TRASFORMAZIONE DIGITALE?
Pochi giorni fa la giostra del Louvre a Parigi è diventata il punto d’incontro dei musei del mondo per la fiera SITEM. Invitati al seminario organizzato da GVAM, il Museu Nacional d’Art de Catalunya (MNAC) e il Museo Guggenheim Bilbao hanno riflettuto sui loro piani di trasformazione digitale e, più specificamente, sul valore dell’intelligence dei dati per migliorare l’esperienza di visitatori e utenti del museo.
Questa distinzione tra visitatori e utenti è il punto di partenza per delimitare la fase di “consapevolezza digitale” in cui ci troviamo. Come ha sottolineato Montse Gumà, capo dell’area digitale del MNAC, un “utente del museo” è qualcuno che “accede” al museo attraverso uno strumento digitale (web, social network, app, guida multimediale, ecc.).
Al fine di definire la strategia globale dell’istituzione, questo utente digitale è rilevante quanto quello che acquista un ingresso alla biglietteria. Diego Cenzano, responsabile della trasformazione digitale del Guggenheim, ha spiegato come il programa “Community” raccoglie e analizza informazioni su tutti questi tipi di pubblico.
Chiavi del seminario sull’intelligence dei dati presso SITEM
Per entrambi gli ospiti, parlare di “persone” anziché di “pubblico” è una delle chiavi per offrire con successo informazioni, attività e prodotti di interesse agli utenti del museo. Gran parte della sessione di 45 minuti è stata sviluppata in torno alla sfida di una segmentazione reale ed efficace. Nel seguente video, riassumiamo in 5 minuti le chiavi di questo seminario.
Come ha sottolineato Montse Gumà, la fase in cui i musei diffidano dell’utilità dei big data è ormai terminata. L’analisi delle informazioni fornite dai visitatori (sempre in modo consapevole e consensuale) è preziosa per la maggior parte dei dipartimenti, non esclusivamente per l’area di marketing. Per Gumà, la guida multimediale è lo strumento che offre la maggior parte dei dati tra tutte le app implementate dal MNAC.
Nell’attuale fase di trasformazione, come ricorda Diego Cenzano, combinare e verificare le numerose fonti di dati che il museo genera è complesso ma necessario. Questa sarà la sfida principale di qualsiasi istituzione che decida di affrontare l’analisi dei dati da una prospettiva strategica.
Da parte sua, Jaime Solano, direttore di GVAM, ha ricordato l’importanza di concentrarsi sulle azioni che seguono l’analisi dei dati, poiché è la vera ragione per cui estraiamo queste informazioni. In questo senso, va ricordato che le guide interattive sono utilizzate da circa il 15-20% del totale dei visitatori del museo. Inoltre, nella maggior parte dei casi, vengono utilizzati sia all’interno che all’esterno. Ci piace chiamarli “interattivi” perché sono più che semplici dispositivi multimediali, sono strumenti di comunicazione a due vie.
Per essere in grado di incorporare queste informazioni offerte dalle guide interattive nelle Dashboard o nelle relazioni su cui diversi musei stanno già lavorando, questi dati devono poter essere esportati in tempo reale, essere verificati e correttamente rilasciati dal “rumore” (informazioni non utili allo scopo previsto). Per questo lavoro, è essenziale aggiungere la conoscenza del museo e dei fornitori specializzati in ogni servizio e strumento analitico.
Concludiamo che la specializzazione e il lavoro trasversale saranno la chiave di questi ambienti fortemente digitalizzati. I musei, come spazi di vita per lo scambio, sperimentano l’evoluzione delle forme di comunicazione nel loro quotidiano. Quindi, più sono connessi tutti coloro che lavorano per migliorare i loro servizi, più risultati daranno i nostri sforzi per migliorare le esperienze di visita.